Come l'11 settembre 2001 il sergente John McLoughlin e l'agente William J.
[...] Jimeno, poliziotti dell'Autorità Portuale di New York, impegnati nelle prime operazioni di soccorso delle vittime del duplice attentato suicida alle Twin Towers, rimasero sepolti sotto le macerie per quasi 24 ore, due dei venti sopravvissuti al crollo del World Trade Center. È il 2° film, dopo U-Turn - Inversione di marcia (1997), che O. Stone ha diretto senza averlo scritto. (La sceneggiatrice è una donna, Andrea Berloff). È il 1° film di una major sull'evento. Il 60enne Stone non ha quasi mai mancato di coraggio polemico nei suoi film civilmente impegnati. Qui è prudente. Si affida a un racconto quasi intimista, strutturato nella 2ª e più ampia parte su due registri: la resistenza di 2 uomini immobilizzati per ore in un buco al buio e l'attesa trepida delle loro famiglie. Ambiguo l'intervento di Dave Karns, un contabile ex marine (un fondamentalista a favore di quel Bush Jr. che Stone detesta) che, come incaricato di una missione superiore, si rimette in divisa, va a cercarli e li trova. Fedeltà alla cronaca? Ironia del caso? Un altro segno di solidarietà tra i newyorkesi della working class? È, comunque, la parte più discutibile: si passa dal patetismo esemplare al cattivo gusto (il Cristo che appare a uno dei due sepolti), alla banalità di certi dialoghi. Nella prima mezz'ora Stone dà il suo meglio. Una rievocazione del disastro ad altezza d'uomo : confusione, paura, incertezza. Quasi nessuno dei testimoni capisce che cosa stia succedendo. Altro segno di cautela: non si vede mai un morto. (Il Morandini. Zanichelli, 2008)