Benny lavora come guardiano in uno zoo. Un giorno, tra i visitatori nota una donna che gli ricorda qualcuno.
[...] La osserva dalla finestra del rettilario: è candida come neve e ha con sé un taccuino da disegno che tiene stretto fino a quando, un attimo prima di andare via, lo dimentica davanti alla vasca degli orsi polari. Per Benny la donna non l'ha lasciato lì per caso: quel taccuino è un'esca, il segnale che dà il via a un gioco di seduzione in cui lui è la vittima designata. O forse è solo il primo passo verso il buio che ha sempre cercato. Con il suo segno denso e corporeo, Nina Bunjevac ha creato una parabola moderna che illustra senza ipocrisie la brutalità della violenza sessuale. Un'opera che ritrae la spaventosa normalità di chi giustifica l'orrore delle proprie azioni.