Beati i tempi in cui l'uomo più virtuoso era anche il più erudito. In cui l'intera saggezza consisteva in brevi regole dì vita! Quei tempi erano troppo beati perché potessero durare a lungo. I discepoli dei sette saggi credettero ben presto di superare i loro maestri.
[...] Verità che ciascuno comprende, ma che non tutti possono praticare, erano per la loro brama di novità un cibo troppo leggero. Il cielo, dapprima oggetto della loro meraviglia, divenne il campo delle loro congetture. I numeri schiudevano loro un labirinto di misteri, che a loro erano tanto più graditi, quanto meno questi avevano affinità con la virtù.