Mina la stramba, Mina indisciplinata, Mina la pazza. Mina coraggiosa, meravigliosa Mina, Mina ribelle. Di certo Mina non si può etichettare. Se ne sta sul suo albero a osservare gli uccelli, il mondo e la straordinaria vita che scorre sotto le sue gambe a penzoloni.
[...] Sa che non potrà stare per sempre lassù, che prima o poi dovrà scendere, tornare a scuola, farsi qualche amico, accettare che il suo papà sia in un luogo da cui non si può fare ritorno. Ma intanto, dall’alto del suo rifugio, Mina riflette: sui misteri del Tempo, sulla vita, sul dolore della perdita, su Dio e… sugli strudelini ai fichi! Tutto finisce nel suo diario, che è proprio questo qui, che avete fra le mani. Ma attenzione, bisogna essere pronti a incontrare Mina, bisogna essere disposti a guardare dritto nel Sole, o nella Luna, pronti a sentirsi indifesi e insieme coraggiosi, e soprattutto pronti ad accettare «la bellissima bellezza del mondo», anche quando tutto intorno a noi sembra volerla oscurare.