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L'ira funesta : come frenare la distruttività del mondo contemporaneo
2025
Abstract
«Cantami, o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta…» Ira è una delle prime parole che definisce la civiltà occidentale e nell’Iliade di Omero segna l’inizio della guerra di Troia che durerà dieci anni.
[...]
Oggi i comportamenti «contro» persone e cose sono aumentati e hanno assunto forme specifiche: rabbia, aggressività, violenza e distruttività. È il momento d’interrogarsi allora, come fa Vittorino Andreoli in queste pagine, sui processi dinamici che portano a queste azioni che caratterizzano le relazioni umane, i rapporti tra padre e figlio, il mancato rispetto della donna e delle persone più fragili. Al centro domina la frustrazione che esprime il vissuto d’inadeguatezza che la persona avverte nell’ambiente in cui vive: il suo sentirsi incompresa, emarginata. La più rischiosa deriva contemporanea è la distruttività che si caratterizza per la totale assenza di un movente e guida i comportamenti disegnando un’atmosfera di paura e una percezione di impotenza. La cronaca purtroppo è ricca di casi di delitti familiari, di raptus e devastazioni vandaliche nella scuola; soprattutto tra gli adolescenti che provocano danni non solo agli altri ma anche a se stessi. Una delle ragioni che ne è all’origine è lo sfasamento tra realtà e mondo virtuale incoraggiato dalle tecnologie digitali, il comportarsi nella vita quotidiana come ci si trovasse nella finzione, guidati dai «mi piace» e senza regole etiche. Comprendere queste dinamiche è essenziale per favorire una maggiore consapevolezza di sé e prevenire i comportamenti più pericolosi.
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