"La primavera hitleriana" è una delle liriche montaliane più note, il cui valore epocale è per ogni lettore inscindibile dall'evento storico di cui parla: la visita di Hitler a Firenze il 9 maggio 1938.
[...] È dunque una poesia storica e politica, a tratti oratoria nel suo stile sublime; ma insieme è anche oscura, cifrata, diretta a una destinataria. Questo libro la esamina al microscopio spingendosi nell'interpretazione fin dove è possibile (e proponendo in parallelo una riflessione sull'istituto della parafrasi e sui diritti del commentatore); e inoltre la colloca nel contesto di tutta l'opera montaliana, confrontandola con altre liriche e con le circostanze biografiche attraversate dal poeta e dalla sua ispiratrice, Irma Brandeis, della quale si considerano i diari. Si tenta così la piena riscoperta delle fonti e dei significati del testo, mentre si approda a una nuova prospettiva generale sul rapporto tra verità poetica e verità biografica.