In Occidente Ferdinando Camon esplora - come in una allucinante discesa agli inferi - le ragioni profonde del terrorismo.
[...] Non punta tanto alla restituzione immediata del comportamento di una formazione neonazista, uno di quei gruppuscoli tristemente famosi per il loro coinvolgimento nella strategia della tensione che ha insanguinato l'Italia. A interessarlo sono piuttosto le motivazioni psicologiche più profonde e inconfessabili del suo leader: una maschera che s'imprime nella memoria anche per il suo rifiuto nevrotico della morte fisica, della morte naturale, che si sublima in una missione mortifera, in grado di arrestare il progresso collettivo e al tempo stesso di assicurargli sopravvivenza perenne. Un intero capitolo di Occidente fu trovato nel covo della cellula neonazista cui fu attribuita la strage di Bologna: ricopiato a mano, tutto in caratteri maiuscoli, serviva ai membri della cellula per spiegarsi a se stessi, meglio di quanto avevano saputo fare i loro capi.