In anni recenti l'autore ha pubblicato presso questo editore una serie di saggi dedicati a grandi narratori internazionali e nostrani tra fine Ottocento e primi del Novecento.
[...] Nel presente lavoro egli concentra l'attenzione sulla nostra narrativa, passata in rassegna lungo la prima metà del Novecento. Nella sua intensa attività di critico letterario l'autore ha già avuto modo di occuparsi di un notevole numero di nostri narratori importanti di quell'epoca, quali Svevo, Pirandello, Moravia e altri ancora, ma intervenendo su di loro come "a macchia di leopardo", lasciando sulla strada dei vuoti. Ora ha pensato di doverli colmare, e dunque di occuparsi anche di figure che aveva tralasciato in precedenza, a torto o a ragione, forse cedendo a pregiudizi. E dunque vengono sottoposti a esame i da lui trascurati Moretti, Bacchelli, Morante, su su fino all'aprirsi della questione del neorealismo, con protagonisti del calibro di Vittorini e Pavese, che pure costituiscono quasi un lascito con cui la prima metà del secolo si prepara ad affrontare la seconda metà, recependo e scavalcando i disastri della guerra mondiale.