Nonostante la parabola della sua esistenza fu breve - morì ad appena trentanove anni, a un mese dalla deportazione ad Auschwitz, nell'agosto del 1942 -, Irene Némirovsky espresse il suo innato talento letterario in un'opera vasta e variegata.
[...] Oltre ai sedici romanzi, ai libri biografici e ad alcune sceneggiature, si contano circa una cinquantina racconti. Qui sono raccolti "Tutti i racconti" dagli esordi fino al 1937, poco prima che la follia della storia non facesse crollare tutto. Per Némirovsky, che con la sua famiglia era fuggita dalla Russia dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, l'arrivo in Francia rappresentò l'inizio della libertà, un'esplosione vitale, la scoperta delle proprie risorse (femminili - nel senso di seduttive - e intellettuali - gli studi alla Sorbona che indirizzeranno il suo talento di narratrice). Ma anche un addio definitivo a quel mondo claustrofobico in cui aveva vissuto fino a quel momento. In queste novelle traiamo molti generi e molti toni - dal sarcastico al drammatico, dal malinconico al divertito -, che testimoniano il continuo bisogno di sperimentazione di una scrittrice che, ancora oggi, con le sue vicende di uomini comuni che vivono i sentimenti di tutti, non smettono di parlarci. Prefazione di Roberto Deidier e introduzione di Antonia Dedda.