Un verbale rimasto sepolto tra le carte dell'Archivio Centrale dello Stato illumina, cinquant'anni dopo, le zone d'ombra di un caso attorno al quale si è costruita un'intera letteratura di menzogne e contraddizioni.
[...] Nella stagione degli attentati di matrice fascista, dopo la carneficina di piazza Fontana, gli uomini degli Affari Riservati - servizio segreto del Viminale - vengono trasferiti in massa da Roma a Milano per insediarsi come "padroni delle indagini" e allestire una pista che colleghi la strage agli ambienti anarchici. Giuseppe Pinelli detto "Pino", quarantun anni, ferroviere, resta vittima di questa trama quando la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 precipita dal quarto piano della questura di Milano; una morte archiviata come frutto di un malore da due inchieste che risparmiano gli Affari Riservati. Oltre l'odissea giudiziaria, una difficile e sofferta vicenda umana: la lotta per la verità delle figlie Claudia e Silvia, iniziata insieme alla madre Licia quando avevano solo otto e nove anni, viene qui restituita dalla loro stessa voce.