Vespri a San Vitale. Tullia Melandri, fortepiano. Riscoprire il suono di Schumann. Programma: Ignaz Moscheles (1794-1870), Sonate mélancholique op. 49 in fa diesis minore (1821), Allegro con passione; Robert Schumann (1810-1856), Intermezzi op.
[...] 4 (1832), Allegro quasi maestoso; Presto a capriccio; Allegro marcato; Allegro semplice; Allegro marcato. Oggi siamo abituati a esecuzioni di Schumann sul pianoforte moderno, ma sarebbe davvero necessario riscoprire il suo suono partendo dagli strumenti che egli conosceva e usava, soprattutto negli anni giovanili, in cui compone la maggior parte delle opere pianistiche. Tra il 1831 e il 1832, gli anni degli Intermezzi op. 4, egli viveva, com’era usanza, a casa del suo insegnante di pianoforte e futuro suocero, Friedrich Wieck. Lì aveva a disposizioni molti forte piani, a tavolo e a coda: uno dei più preziosi era il fortepiano viennese André Stein, ricevuto dalla piccola virtuosa Clara Wieck nel 1828 (ora conservato presso la Schumann-Haus a Zwickau), il cui suono era molto simile a quello di un Graf dello stesso periodo, proprio come quello disponibile per questo concerto. E un Graf, leggermente più tardo e dal suono più scuro fu uno dei fortepiani preferiti dagli Schumann, donato a Clara dallo stesso costruttore Conrad Graf in occasione del suo matrimonio con Robert. In seguito Clara possedette anche fortepiani dalla meccanica francese, più pesanti, e dal suono più corposo, ma Schumann predilesse sempre comporre sul Graf. 2 giugno 2018, ore 19 - Basilica di San Vitale (Ravenna).