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Vincere o morire : gli assi del calcio in camicia nera, 1926-1938

Brizzi, Enrico

2016

Abstract


Due mondiali vinti e una medaglia d'oro nell'Olimpiade del 1936. Campioni indimenticabili come Schiavio e Orsi, Meazza e Piola. [...]



A partire dal 1926, la storia del calcio italiano e quella del regime s'intrecciano in maniera indissolubile: il ras romagnolo Leandro Arpinati diventa il dominus di uno sport che esce dal suo periodo pionieristico e assurge a passione nazionale.
Sono stagioni trionfali per il Torino del 'Trio delle meraviglie' e per la Juventus del 'Quinquennio d'oro', per l'Ambrosiana di Meazza e per il Bologna 'che tremare il mondo fa'; sono gli anni della Roma 'testaccina' e della Lazio di Silvio Piola, protagoniste di derby infuocati e determinate a portare il primo scudetto nella capitale.
A marcare l'epica del calcio italiano arrivano, sollecitati con forza dalla dittatura, i grandi trionfi degli Azzurri: i titoli mondiali del 1934 e del 1938, e quello olimpico ottenuto nel 1936.
Pozzo e Schiavio, Baloncieri e Ferraris IV, Cesarini e Borel diventano in queste pagine personaggi a tutto tondo, e intrecciano i loro destini con quelli di gerarchi, dame, attrici e intellettuali dell'epoca – da D'Annunzio a Malaparte, da Emilio Lussu a Carlo Rosselli.
Un affresco che fa rivivere, tra fasti e contraddizioni, il fatale inclinarsi di una società conformista verso il disastro della seconda guerra mondiale.