Nella primavera del 1985, Federico Zeri tenne, presso l'Università Cattolica di Milano, cinque lezioni su "l'arte di leggere l'arte": che cosa ci dice un'opera d'arte; che cosa significa e che cosa rappresenta come testimonianza della civiltà e della cultura che l'hanno prodotta; quale preparazione storico-culturale è necessaria per la sua comprensione. "Non avrei molti dubbi", scrisse Renzo Zorzi, "nel ritenere le cinque lezioni l'evento culturale più importante della primavera milanese, che sarà ricordato dal pubblico di studenti, ma anche di storici dell'arte, critici, funzionari di musei, insegnanti, collezionisti, che le hanno seguite con un'attenzione e una partecipazione di cui gli scroscianti applausi conclusivi non bastano forse a rivelare il senso e l'intensità". I presenti, osservò Giovanni Testori, hanno avuto "la precisa e rimunerante coscienza di che significhi apprendere e imparare. Il tema è la storia dell'arte, anzi come a essa ci si possa e debba avvicinare; ma le lezioni offerte dal grande critico potrebbero, e dovrebbero, riguardare tutte quante le discipline. Del resto, proprio la connessione di quelle discipline dentro il moto, ora lucente, ora buio, della storia, sembra essere il tessuto su cui Zeri ha impostato la sua metodologia". Dalle registrazioni, trascritte da Ludovica Ripa di Meana e da lei integrate con la collaborazione dello stesso autore, nasce questo libro: una guida per chi vuole accostarsi allo studio o anche solo al godimento delle opere d'arte.