Le quattro giornate di Napoli non sono state una vera e propria rivoluzione. Non hanno avuto capi, né preparazione di alcun genere. La rivolta nasce e divampa nel giro di poche ore nel settembre del 1943: tutta la popolazione di Napoli vi partecipa, ma senza consultarsi.
[...] I napoletani combattono per le strade e i vicoli della città, a pochi metri dalle loro abitazioni, anonimi e silenziosi. Finita la battaglia, ognuno torna a casa sua e la rivolta resta un ricordo. I nomi dei morti, che tutti conoscono, passano di bocca in bocca. Tra di loro c'è Gennarino Capuozzo, un bambino di 10 anni, ucciso sulle barricate, mentre si schierava contro chi voleva invadere il suo Paese.