"Apparso nelle sale nel 2003.
[...] L' affermazione di Tarantino "E' chiaro che la breve saga di "Kill Bill" non appartiene alle logiche dell'universo reale, ma si inserisce nei modi narrativi e rappresentativi del fumetto e del cinema" riassume le ragioni del successo del film tra le schiere dei giovanissimi oltre che naturalmente tra la folla di un pubblico indifferenziato. "Kill Bill attraversa, difatti, una miriade di generi in un'ottica non meramente citazionistica, bensì stilisticamente inventiva ai massimi livelli... In definitiva - scrive Francesco Russo - qui ci si muove in un universo rarefatto e stilizzato, dove la crudeltà è volutamente iperbolica, il sangue palesemente fittizio, la violenza ha un che - direbbero gli anglosassoni - di "balletic" (e gli scontri, orchestrati dal maestro di arti marziali Yuen Wo-Ping, hanno infatti la grazia di certi numeri del "musical" classico). Geniale e sfrenato, "Kill Bill" è un gigantesco rollercoaster per spericolati spigolatori cinematografici". Kill Bill, volume 1, didascalizzato in cinque capitoli, cui seguirà Kill Bill volume 2, ammicca ai giovanissimi e li cattura già nel proporsi come discendente sostitutivo designato della struttura libro. Nel giorno delle nozze, viene preparata ai danni de "La Sposa" - in passato appartenente ad un gruppo elitario di femmine killer, noto come DiVAS (Deadly Viper Assassination Squad) e capitanato dal carismatico Bill - una terribile imboscata da parte dei suoi ex-compagni, che uccidono tutti gli invitati, il marito ed il figlio che ella porta in grembo. Risvegliatasi da un coma durato 4 anni, la donna decide di vendicarsi ed inizia il conto delle uccisioni. Il tema della vendetta per la morte del suo futuro da sposa e del suo bimbo mancato a nascere costituisce il fondo opaco del sentire della giovane killer, preceduto e agito da un reiterato turbine musicale che prelude alla resa spettacolarizzata della violenza."
