Reportages, clichés, passeggiate: quasi tutti i testi che compongono questo volume hanno in comune l'essere il frutto di veri e propri sopralluoghi, nel corso dei quali lo sguardo dell'etnologo si confronta con le immagini del turismo più divulgato.
[...] Disneyland e Mont-Saint-Michel, la spiaggia di La Baule e il campo di battaglia di Waterloo, la cupola climatizzata di Center Pares (contenente paesaggi tropicali in piena Normandia!) e i castelli di Ludovico II di Baviera... Senza dimenticare, per chiudere il cerchio, una immaginaria Parigi del 2040, affidata in gestione alla società Disneyland ma in sostanza non diversa dalla Parigi d'oggi. Divertente proiezione, quest'ultima, di una riflessione sul "viaggio impossibile" - quello che avrebbe potuto farci scoprire paesaggi e uomini nuovi - che corre lungo tutto il libro, nella descrizione degli scenari turistici vecchi e nuovi in cui l'autore non esita a mettersi in scena in un racconto in prima persona. Come nel racconto della visita alla fabbrica L'Oréal di Aulnay-sous-Bois, alla scoperta di una moderna architettura industriale, dove paradossalmente, a un passo da casa, Augé sembra ritrovare i toni e gli entusiasmi del tradizionale racconto di viaggio.