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Il traditore di Venezia : vita di Marino Falier doge
Biografie 2017
Abstract
Marino Falier è una delle figure più controverse nella storia dei dogi di Venezia.
[...]
Nato verso il 1285 da una importante famiglia di antichissima origine, che annoverava già due dogi, percorse una lunga e brillante carriera al servizio della repubblica che lo portò a ricoprire in modo quasi incessante numerose e prestigiose cariche. Nel 1354, ormai settantenne, venne scelto come doge di Venezia con un ampio consenso del corpo elettorale. Al di là di ogni previsione, tuttavia, il nuovo doge non si limitò a svolgere le funzioni per lo più di rappresentanza che la costituzione veneziana riservava al capo dello stato. Appoggiandosi alle classi popolari, si mise a capo infatti di una congiura destinata a rovesciare lo stato patrizio che governava la repubblica di Venezia. I congiurati vennero però scoperti: i capi della cospirazione furono rapidamente giustiziati e lo stesso doge, da loro indicato come il mandante, fu giudicato e condannato a morte. La sentenza venne eseguita con la decapitazione, che ebbe luogo la sera del 17 aprile del 1355 dopo un brevissimo processo. Perché un doge che aveva a lungo servito con onore la repubblica si comportò in questo modo? La ragione va probabilmente cercata in feroci lotte interne al ceto dominante e nell’inconfessabile aspirazione di Falier alla signoria. Il libro, rigoroso storiograficamente e godibile nello stile di scrittura, ricostruisce la vita di una figura che nei secoli ha ispirato letterati e musicisti – da lord Byron a Donizetti – e su cui ancora fitto è il mistero
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