Il brigadiere dei CC Umberto Petroni di Civita di Terontola deve scortare a Venezia, dove sarà processato per truffa, Raoul Nuvolini. Sul loro treno si infila Luisa, sua fidanzata. È il 07/09/1943, la vigilia di un giorno che cambiò la storia d'Italia: il viaggio dei tre treno, auto, camion, bicicletta, barcone e a piedi è zeppo di avventure e pericoli.
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Come il precedente Un inverno freddo freddo (1996) anche questo film diretto da R. Cimpanelli dopo una lunga attività nella distribuzione cinematografica, è un gradevole esempio di cinema come si faceva una volta . Si può gradirlo se non si condivide l'attuale tendenza, critica e non, di rigettare i film in ritardo sui tempi. (Quelli in anticipo spesso non sono capiti). Scritta da Furio Scarpelli (1919 fu uno degli sceneggiatori di Tutti a casa, 1960) e da suo figlio Giacomo su un'idea di Sergio Citti, è una commedia itinerante sul fondale di un periodo storico di caos tragicomico. Personaggi che ricalcano antiche maschere, ma V. Salemme e N. Marcoré sono bravi a disegnarli e tra gli altri spicca M. Valentini in una figuretta non convenzionale. Film di maniera, mai volgare, qua e là cialtrone o retorico: rispecchia diffusi vizi nazionali ma lo fa con garbo, con mestiere. Il titolo è quello di una canzone del 1942 di Astore-Morbelli che faceva: Ba ba baciami piccina/ sulla bo bo bocca piccolina/ dammi tan tan tanti baci in quantità... . (Il Morandini 2007. Zanichelli)