A lungo oscurate dal successo delle opere maggiori, le liriche in volgare di Ariosto hanno conosciuto, a partire dagli inizi del Novecento, una progressiva riscoperta, che tuttavia non è bastata a sciogliere i numerosi problemi interpretativi legati a questi componimenti sfuggenti e misteriosi.
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Di questa difficoltà si è reso complice Ariosto stesso, che non autorizzò mai la stampa delle sue rime, né diede loro una sistemazione definitiva. Al centro di questi testi c'è l'indagine delle passioni umane nella loro complessità - gioia e tormento, eros e ideale -, condotta ora con disincanto, ora con sincera partecipazione, e sempre con straordinaria inventiva. Se questi elementi si ritrovano anche nell'Orlando furioso, solo nelle liriche aprono uno spiraglio diretto sul vissuto di Ariosto, restituendo il momento più autentico dell'esperienza affettiva, specialmente l'amore per Alessandra Benucci, compagna di vita degli anni maturi. Questo volume raccoglie i componimenti che lo stesso Ariosto selezionò per i suoi tentativi di canzoniere. Il ricco commento di Giada Guassardo ci conduce nel laboratorio delle Rime, lungo le piste compiute e quelle accennate, guidandoci nei meandri di un'esperienza unica di vita e poesia.