Scritto nel 1932, Il mondo nuovo (qui accompagnato dal testo del 1958 Ritorno al mondo nuovo) è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso.
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I cittadini di questa società non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo.