In un'epoca in cui il discorso del capitalismo sembra essere l'unico possibile, la psicoanalisi e la filosofia, "che sembravano essergli avverse ed estranee", sono ancora in grado di interrogare il capitale, di disturbarlo, se non di sovvertirlo? Come scrive il curatore del volume, Alex Pagliardini, è "possibile ancora, o finalmente, pensare per il capitalismo, al suo posto, e non per il capitalismo, al suo servizio". Ma per pensare il capitalismo, per pensare al suo posto, "occorre mirare al suo reale, interrogare il suo punto di reale, e non la sua realtà, non le sue pur importanti declinazioni storiche, non tanto, o meglio non primariamente, le sue manifestazioni politiche e sociali, le sue dinamiche universali, ma colpire il bersaglio del suo reale, della sua Cosa".