Sette società direttamente o indirettamente controllate. Un bilancio di svariate decine di migliaia di euro, su cui nel 2010 sono confluiti 18 milioni di contributi dallo Stato, e un utile dichiarato di sette milioni e mezzo. I numeri della Lega spa sono quelli di un azienda in buona salute, che alle politiche 2008 hanno barrato lo spadone di Alberto da Giussano.
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Che necessità quindi c'era di dare la gestione della cassaforte di un partito, che al suo interno annovera professori e professionisti di riconosciuta fama, a uno come Francesco Belsito, che in quanto a conti e investimenti non ha mai brillato? Dove e quando si è infeltrata la 'ndrangheta? E a quale scopo? Perché la banca d'affari tanzaniana "Fbme" manda a monte un affare da quattro milioni e mezzo di euro? Che ruolo hanno avuto Manuela Marrone, la moglie di Bossi, e Rosi Mauro, l'ex presidente del sindacato padano, nell'affaire che ha ridotto in pezzi l'immagine della Lega? Perché Maroni esce allo scoperto solo a scandalo esploso? Sono questi solo alcuni dei quesiti a cui questo libro cerca di dare una risposta.